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Dettagliato racconto di viaggio in India con agenzia di Karni Singh

tour in india rajasthan

Nome : MARIA e OLIVIERO RAVAZZINI
Mail : f.ravazzini@tin.it
N° di viaggiatori: 2
Auto - RJ- 14- TA – 8575(FORD FIESTA)
Nome autista – Goverdhan
Data di partenza del viaggio : 08 FEBBRAIO 2013
Data di ritorno dal viaggio : 21 FEBBRAIO 2013

Racconto :

Dopo un volo senza problemi, arriviamo a NEW-DELHI.

La città ci accoglie con un caldo a cui non siamo abituati, ci sono diciotto gradi e considerato che alla partenza in Italia segnava +2° fate un po’ voi. Lasciamo le valigie in hotel e ci immergiamo nel caotico traffico cittadino, un accenno del caos l’avevamo avuto tornando dall’aeroporto, un’ora per fare cinquanta km. Il nostro autista è bravo a schivare centinaia di push-push, biciclette, moto, macchine, mucche, cani e scimmie. C’è una cacofonia di suoni da far rabbrividire, qui usano il clacson come fosse lo sport nazionale. Siamo abbacinati da un sole cocente e meraviglioso e venendo da un inverno nebbioso, ci voleva. Lo smog è alle stelle e lo senti subito sui denti.

 

La polvere è pesante e ti ottura naso, bocca e occhi. Ma quasi non te ne accorgi, incantato come sei a guardare i colori dei Sari che indossano le donne. Sembrano farfalle: rosa, azzurre e rosse, luccicanti falene vestite d’oro e argento a partire dalle cavigliere che tintinnano ad ogni passo. I templi Indù e le Moschee sono tanti e parlano della religiosità di questo popolo. Abbiamo cercato di capire quanti Dei Indù ci siano e quali siano i loro nomi ma, dopo i soliti Budda, Shiva e Visnù, vi abbiamo rinunciato perché pare siano più di tre milioni. A Delhi abbiamo visitato il Forte Rosso, ricordo del colonialismo Inglese, immenso mastodontico e bello.

 

E’ facile immaginare generali e colonnelli dare ordini ai soldati locali e vederli sfilare ordinati. Ma la cosa più scioccante dell’India sono le macchine che girano a sinistra, fintanto che non ci fai l’abitudine, sembra che ti vengano dritto dritto addosso. Ciao Delhi, ci rivedremo al ritorno. Venerdi partenza per Mandawa dove visitiamo le “Haveli” bellissime case dei ricchi commercianti, sono enormi! totalmente dipinte all’interno, ma ci colpisce soprattutto l’esterno con affreschi di vita e una moltitudine di Dei e Dee, peccato siano quasi tutte in rovina perché restaurarle ha costi esorbitanti e i ricchi mercanti non sono più tali. La strada per Mandawa a tratti, si presenta molto brutta e soprattutto molto frenetica essendo l’unica strada che collega la città alla capitale. Duecento sessanta Km in sette ore! Il nostro tour operator ci ha preparato un bellissimo itinerario e alberghi da sogno. Ha però omesso di parlarci del cibo; Piccantissimo! Nonostante cerchiamo di mangiarne poco, il risultato non si fa attendere. Maria ha mal di stomaco: inizia la cura, riso bianco e yogurt. Pomeriggio a letto mentre Oliviero va a visitare Bikaner città molto bella, ma sempre traffico caotico.

 

Ci siamo spostati a sud e il caldo è aumentato. JAISALMER stupenda città in un deserto abbastanza abitato, troviamo Beduini con tanti bambini, capre e dromedari. Il forte ed il tempio dedicato a non so più a quale divinità sono notevoli, ti incanta la lavorazione della pietra locale. Tutta a trafori, tanto che dai turisti è chiamata “la città dai pizzi d’oro”, riferendosi al colore dorato della pietra e i trafori fatti dagli scalpellini sembrano proprio pizzi dorati. Gli interni sono in marmo bianco perchè questo materiale, essendo freddo, rende più freschi i palazzi. Proviamo il massaggio indiano: quarantacinque minuti di pura beatitudine, fatto con oli caldi e profumati. Alla faccia della mia amica Luisa che questa volta mi ha lasciato da sola. Al pomeriggio ci aspetta la camellata nel deserto per assistere ad un favoloso tramonto sulle dune. Molto romantico. A me ha fatto piacere mentre Oliviero se ne fregava altamente. La sera cena con i beduini, con tanto di spettacolo e fuoco acceso. Veramente brava la ballerina, ci ha stupiti! Si parte per JODHPUR. Attraversiamo il deserto sempre più bello, ad un tratto il nostro autista inchioda la macchina e “look-look” dice. Al pascolo c’è un branco di antilopi con tanti piccoli, fuori le video e le fotocamere, ma loro si accorgono di noi e fuggono a gambe levate. Peccato speriamo di essere riusciti a filmare qualcosa. JODHPUR è chiamata la città blu, (difatti le case della città vecchia sono tutte blu) e appartengono alla casta dei Bramini, una delle caste più benestanti. E’ un colpo d’occhio notevole, soprattutto se viste dall’alto del castello, manco a dirlo, del MARAJA! Questo è posizionato su di una alta roccia, per fortuna c’è l’ascensore, domina una pianura immensa ed è tutto in oro e marmi. Danzatrici e suonatori ci intrattengono festosamente. Poi, dopo tanto camminare, finalmente l’hotel e una bella doccia.

 

Domani si parte per RANAKPUR. Si sa che la religiosità dei popoli si misura dalla maestosità dai templi e quello di RANAKPUR è enorme, quasi mezzo paese. Le sculture che narrano la vita dei vari DEI sembrano eteree tanto sono delicate. Vedere queste opere d’arte, allarga gli orizzonti spirituali. La guida ci ha spiegato le caste; gli indiani sono molto rigidi su questo argomento, tanto che se due giovani si innamorano e sono di due caste diverse non possono sposarsi. Se lo fanno vengono messi al bando da tutto il paese come fossero lebbrosi. Nessuno li aiuta e da loro lavoro. Sono, a volte, costretti ad emigrare e più ortodossi e intransigenti sono le caste inferiori. Andiamo a UDAIPUR città romanticamente allungata sulle rive di uno dei cinque laghi che la circondano. L’albergo che ci ospita è da una mille e una notte, situato in alto a bordo lago si presenta un panorama mozzafiato. Un cinque stelle dove non si parla ma si sussurra, ragazze con splendidi sari ci accolgono con il classico saluto “NAMASTE” corridoi luminosi di marmo bianco e nero. lucidissimi. La camera sembra un museo tutta tappeti e quadri. La sera ceniamo in un romantico ristorantino sul lago a lume di candela e li mi gusto un freschissimo flout di vino bianco (Oliviero no perché ha problemi di pancia). Il mattino dopo visita al palazzo del MARAJA, da lasciare senza fiato da tanta bellezza. Gita sul lago in barca e aperitivo su un’isola dove c’è un hotel tutto in marmo bianco accecante!

 

Oggi ce la siamo proprio goduta, domani però la pagheremo, otto ore per fare trecento km. Arriviamo tardi e siamo stanchissimi. Mentre sto riposando vedo passare davanti alla finestra un piccolo corpo. Oddio che succede? Corro sul balcone e sospiro di sollievo, era solo una scimmia che saltava. Il mattino dopo ci svegliano con le loro grida stridule, stanno giocando sugli alberi e una è sul nostro balcone che ci guarda. Partiamo e lungo la strada per PUSKAR le ritroviamo, sono tante in mezzo alla strada e abituate alla gente si fanno fotografare senza tanti problemi. Arriviamo e visitiamo ancora un tempio e un lago sacro nato dalle lacrime de Dio GANESA, commosso dalla povertà della gente. C’erano fedeli che si immergevano nell’acqua gelida per purificarsi (Incredibile cosa possa fare la fede!) L’hotel RAMADA è grande e luminoso ed è completo di tutto. Spazzolino, dentifricio, pettine, ciabattine morbide, the, caffè e acqua. Perfino l’accappatoio, ma, stranamente solo per una persona .L’altra si arrangia. Arriviamo a JAIPUR, il palazzo del MARAJA ci aspetta e per salire più agevolmente ci serviamo di un elefante adibito al trasporto passeggeri. E’ un’esperienza che ci mancava proprio. Questo edificio sembra uscito da un film, sembra finto tanto è bello e noi ci perdiamo fra cortili interni sale da ballo e lucenti specchi. Gli appartamenti delle regine e delle concubine. C’è il giardino dello zafferano, mentre quello delle rose è posizionato in modo tale che la brezza porta i profumi all’interno del palazzo. Nelle piazze interne avvenivano le feste con il popolo maschile, difatti a ballare erano solo gli uomini mentre le donne si limitavano a guardare. Le regine e le concubine, invece, erano relegate nei loro appartamenti e potevano assistere, non viste, dietro le grate. Questo palazzo è collegato ad una fortezza posta in alto sulla collina tramite un tunnel che serviva a fuggire in caso di pericolo.

 

E’ circondato da un muro che richiama la muraglia cinese che abbraccia e protegge tutta la città. Durante il tragitto da JAIPUR ad AGRA facciamo una sosta per visitare un altro tempio a SIKRE, anche questo piuttosto interessante. Finalmente arriviamo ad AGRA, scopo del nostro viaggio. Andiamo a visitare il TAJ-MAHAL detto il sogno di marmo, famoso per essere la tomba di ARJUMAND BANO BEGUM moglie amatissima del MOGHUL morta nel dare alla luce il quattordicesimo figlio. Queste persone si sono incontrate per caso ad una fontana e si sono innamorati a prima vista. Lui si chiamava SHAHAJAHAN, era mussulmano e lei era una principessa persiana. Hanno vissuto insieme per pochi anni. Sul letto di morte lei chiese tre promesse, non risposarsi mai, aver cura dei figli ed essere guardata da lui ogni giorno.

 

Quindi il marito fece erigere questo fantastico mausoleo in un punto da dove poteva guardarlo dalla terrazza del suo palazzo. Il TAJ-MAHAL è considerato l’ottava meraviglia del mondo ed è patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1983. E’ di marmo bianco e visto al tramonto si illumina di una luce rosata che ti incanta. Tutto traforato che sembra un merletto e l’emozione che provi entrando è tanta. Entrambi i sarcofagi, affiancati, sono in penombra e circondati da un ottagono traforato con motivi floreali. La volta e le pareti sono decorate con fiori i cui petali sono di pietre semipreziose. Agata, corniola, lapislazzuli, turchese, onice, quarzo rosa e azzurro. L’insieme da una impressione di leggerezza estrema. L’unica nota dolente è che, all’architetto, a lavoro ultimato vennero mozzate le mani perché non potesse più fare niente di simile. Bene, il nostro viaggio volge al termine. Non ci resta che salutare una calda e variopinta India.Domani volo per casa dove ci aspetta freddo e neve. Consoliamoci pensando che il viaggio più bello è sempre il prossimo.

MARIA e OLIVIERO RAVAZZINI

Itinerario :

ARRIVO - 08 FEBBRAIO 2013 [SABATO] - ALLE 09:35 HRS DA AI - 120
PARTENZA - 21 FEBBRAIO 2013 [GIOVEDI] - ALLE ORE 13:35 DA AI – 121

08 Febbraio [Venerdì] - Arrivi e notte in Delhi - Hotel The Royal Plaza
09 Febbraio [Sabato] - Mandawa - HOTEL DESERT RESORT
10 Febbraio [Domenica] - Fatehpur/Ramdeora/Bikaner- Hotel Laxmi Niwas Palace

11 Febbraio [Lunedi] - Kheechan / Ramdeora / Jaisalmer - Hotel Rang Mahal
12 Febbraio [Martedì] - Khuri/Jaisalmer- Hotel Rang Mahal

13 Febbraio [Mercoledì] - Osiyan / Jodhpur - Hotel Ranbanka

14 Febbraio [Giovedi] - Ranakpur / Kumbalgarh / Udaipur - Hotel Lalit Laxmi Vilas
15 Febbraio [Venerdì] - Udaipur - Hotel Lalit Laxmi Vilas

16 Febbraio [Sabato] - Chittaurgarh / Pushkar - Hotel Jagat Palace

17 Febbraio [Domenica] - Jaipur - Hotel Ramada
18 Febbraio [Lunedi] - Amber / Jaipur - Hotel Ramada

19 Febbraio [Martedì] - Fatehpur Sikri / Agra - Hotel Clarks Shiraz

20 Febbraio [Mercoledì] - DELHI - Hotel The Royal Plaza
21 febbraio [Giovedi] - In mattinata partenza

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Tour Tigri Dell India
Durata: 16 Giorni
Destinazioni: Delhi, Jaipur, Ranthambhore, Bharatpur, Agra, Khajuraho, Bandhavghar, Kanha, Nagpur
Palazzo Sulle Rotelle
Durata: 12 Giorni
Destinazioni: Delhi, Agra, Jaipur

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